giovedì 11 dicembre 2008

Atto comunicativo

Prendendo spundo dal commento del nostro collega Saleh, ho pensato sia molto interessante parlare di "atto comunicativo".
L’atto comunicativo ha il compito di rendere comune l’oggetto della comunicazione tra due o più interlocutori. Esso deve essere inteso come la trasmissione di informazione attraverso messaggi, da un emittente a un destinatario. Perché tale processo avvenga, è necessario che le componenti che formano il messaggio (i segni) siano costruite secondo certe regole e combinate secondo altre; tali regole formano il codice. Se non fossero presenti queste regole, la comunicazione risulterebbe alquanto difficoltosa. La comunicazione umana si profila come un processo interattivo in cui ci si capisce in relazione a situazioni, interessi, attese e circostanze.
All’interno di un atto comunicativo non ci sono solo un emittente e un ricevente; bensì, come ci fa notare Jakobson, una situazione comunicativa è caratterizzata anche e soprattutto dal messaggio che viene trasmesso, dal codice mediante cui è codificato tale messaggio, dal canale (mezzo o strumento fisico della trasmissione del messaggio), dal contesto e dal contatto tra emittente e ricevente.
La comunicazione può quindi essere intesa come il processo che consiste nel trasmettere o nel far circolare delle informazioni, cioè un insieme di dati tutti o in parte sconosciuti al ricevente prima dell’atto comunicativo. Va inoltre sottolineato che:
a) la relazione tra emittente e ricevente è bilaterale e reversibile, nel senso che ciascun partner presenta la possibilità di assumere anche il ruolo dell’altro;b) -poiché il messaggio è considerato quale portatore di significato, allora esso conduce all’azione;
c)nell’atto della comunicazione l’emittente e il ricevente si adattano l’uno all’altro e alla situazione generale per trasmettere il significato;
d)la situazione fondamentale della comunicazione è il dialogo, ma nella realtà concreta la relazione tra emittente e ricevente si trova integrata in una molteplicità di reti. Ogni relazione è cioè influenzata dall’esistenza di una vasta e complessa relazione sociale;
e)la comunicazione umana è un atto guidato dall’intenzionalità.Il momento dell’emissione di un messaggio è caratterizzato dalla necessità di trasformare un contenuto psichico in un fatto obiettivo per trasmetterlo all’interlocutore e per far sì che questo ultimo lo possa comprendere.
Il secondo momento dell’atto comunicativo è costituito dalla decodifica del messaggio trasmesso: si tratta di un processo dinamico e complesso che comporta una ricca attività cosciente, attenzione e sforzo per raccogliere tutti i dati necessari alla comprensione di una espressione. Una volta percepito e decifrato il messaggio (verbale o meno) lo si deve ricostruire. La ricezione implica una continua creazione, consistente nel tentativo di ricercare il significato inteso dall’emittente. Quindi, accanto alla percezione e al riconoscimento dei segni, si ha anche l’interpretazione di tale messaggio. Ma non sempre si arriva alla percezione esatta del messaggio trasmesso, in quanto questa può venire alterata da elementi di disturbo, quali ad esempio componenti emotive, stati patologici che compromettono l’esito della comunicazione. Poiché il problema della malattia mentale da sempre coincide con quello del rapporto tra individuo e organizzazione, allora molto spesso, contesto e aspettative agiscono in modo integrato, facendo sì che percepiamo le cose e le persone come ci aspettiamo di trovarle. Si tende cioè ad interpretare i segni in modo che risultino compatibili con le nostre credenze. A loro è stata data quindi notevole importanza in ambito comunicativo.

Fonti:
[S. Gensini (a cura di), Manuale della comunicazione, Ed. Carocci, Roma, 1999, p. 25].
[Enciclopedia Garzanti di filosofia, p. 195].
[Ricci Bitti, Zani, op. cit. p. 26].

2 commenti:

nsaleh ha detto...

Ho postato un nuovo commento nel mio blog http:// assicurazionipersonali.blogspot.com
che ti prego di andare a vedere, e che fa specificamente riferimento a questo tuo post sulla comunicazione.
A presto
Saleh

Anonimo ha detto...

Great post! I want to see a follow up to this topic

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