domenica 4 gennaio 2009

13 Regole per una buona comunicazione

Ecco qua 13 semplici regole che il formatore dovrebbe seguire per avere una comunicazione efficace (buona comunicazione).

  1. Tenere presente il tipo di persone alle quali ci si rivolge per poter decidere in
    anticipo:
    - il tono dell'intervento: formale, sciolto, serioso, enfatico, scanzonato;
    - la lunghezza dell'intervento stesso;
    - l'incipit, cioè l'avvio: adattare la prima frase al pubblico che ascolta è un vecchio trucco di
    imbonitori e cabarettisti, un po' sfruttato ma efficace;
    - l'abbigliamento.
  2. Preparare un progetto di esposizione di quello che volete comunicare:
    l'improvvisazione può essere pericolosa.
    - Individuare i punti di forza in modo che il pubblico li capisca completamente e ne sia
    coinvolto;
    - Controllare i fatti e i riferimenti che supportano il discorso;
    - Pensare alle domande, alle controdeduzioni che possono essere rivolte.
  3. Tenere nella massima considerazione le aspettative, le motivazioni, le opinioni e il
    perché sono presenti gli ascoltatori.
    - Quale utilità riceverà il pubblico dal nostro discorso?
  4. E' consigliabile fare una piccola prova generale del discorso che si intende
    pronunciare.
    - Concentrare tutti i concetti base nei primi minuti: la soglia di attenzione dei pubblico ha
    andamento ondulatorio, cala vertiginosamente dopo i primi 10 minuti ed è pressoché
    inesistente dopo i 45 minuti. Quindi variare l'intensità del discorso.
  5. Conoscere bene lo strumento che utilizzerete per comunicare, facendo attenzione
    ai problemi organizzativi.
    - Quali sussidi audiovisivi utilizzeremo per rendere più efficace il nostro discorso?
  6. Controllare la propria emotività.
    - Prima di iniziare un discorso respirare profondamente e dire la prima fase con un tono
    deciso: se va bene la prima frase, il discorso ha più probabilità di essere efficace.
  7. Controllare la gestualità senza esserne intimoriti, un discorso privo di gestualità
    rischia di apparire troppo gelido, distaccato, trasmette ansia.
    - Non tenere mai le braccia conserte: è un segnale di chiusura, di scarsa disponibilità;
    - Assumere una posizione aperta, eretta: le posizioni curve comunicano insicurezza e
    instabilità.
  8. Variare con una certa frequenza il tono della voce.
    - E’ meglio parlare lentamente, cercando di utilizzare la voce nelle diverse tonalità ed
    evitando i toni striduli, acuti o troppo gravi. Inserire nel discorso pause brevi per
    evidenziare i concetti più importanti e per prendere tempo in caso di difficoltà.
  9. E' fondamentale guardare l'interlocutore e il pubblico a cui ci si rivolge.
    - Fissare alcune persone per volta e cercare di stabilire un dialogo con il pubblico
    percependo le reazioni e adeguandosi a queste.
  10. Il pubblico deve partecipare come se si stesse dialogando con lui.
    - E' importante utilizzare domande retoriche e arricchire il discorso con aneddoti e storie;
    non utilizzare mai barzellette: se il pubblico non ride o una buona parte resta indifferente si
    crea un colpo mortale per la credibilità di chi parla.
  11. Parlare sempre a voce alta, respirare lentamente in modo che non si sentano
    ansiti o sospiri.
  12. Mantenere sempre il controllo della discussione anche nel caso in cui vengano
    poste delle domande difficili o siate attaccati direttamente.
  13. Ogni affermazione può essere valida e tanto più lo è quanto è più credibile
    l'immagine di chi la fa: il viso, gli occhi, i gesti, il tono sono la garanzia della credibilità
    dell'esposizione verbale.

http://www.memotech.it/download/13regole.pdf

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